Nel magico mondo dei luoghi abbandonati

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“Lasciate solo impronte; prendete solo emozioni”

Vi è mai capitato di girovagare da qualche parte e trovare dei luoghi abbandonati come Casolari, ex fabbriche, zone militari in disuso e luna park? Vi siete mai chiesti cosa c’è dentro?

Sin da ragazzino ho sempre avuto un forte desiderio di avventura ed una grandissima curiosità di scoprire cosa ci fosse dentro quei luoghi che spesso mi hanno procurato davvero molte meravigliose sorprese.

La perlustrazione di strutture costruite dall’uomo, abbandonate o nascoste, quasi sempre accompagnata da un’attività di documentazione fotografica ha molti nomi. In italiano è indicata generalmente come esplorazione urbana ma è conosciuta in tutto il mondo come Urban Exploration, Urbex, UE, Infiltration o Reality Hacking. In base ai luoghi visitati come palazzi, sia abbandonati che ancora abitati, sistemi urbani di drenaggio delle acque, ex-fabbriche, tunnel di servizio, passaggi sotterranei e simili, tale attività prende anche il nome di “speleologia urbana”, “arrampicata urbana” o “archeologia industriale”.

Ma tutto questo come dobbiamo definirlo? Sport o Hobby?

ENTRAMBI!

urbex 1Come ogni sport o hobby, anche l’esplorazione urbana ha dei punti fissi cui attenersi, una sorta di norme etico-comportamentali (che vedremo nei prossimi post) per poter essere praticata in modo relativamente sicuro ed in modo da non recar danni o problemi non solo a coloro che la praticano, ma anche a terzi. I pericoli possono essere di molti tipi, anche banalissimi, e tutti posso essere fatali soprattutto se si è soli o si è in compagnia di persone sbagliate. Non c’è spazio all’improvvisazione. Il consiglio è quello di studiare bene i luoghi prima di addentrarsi, conoscere il più possibile i dintorni, avere un minimo di equipaggiamento (ulteriori dettagli nei prossimi post), avventurarsi almeno in due/tre persone.

Sapete qual è il movente di un Esploratore Urbano?

È spinto dal fascino del poter visitare luoghi dove il tempo è come se si fosse fermato e scoprire piccoli gioielli celati dietro l’angolo dei luoghi più impensabili. Entrare in un posto del genere da proprio la sensazione che la vita si sia fermata in quell’istante ma in un certo senso è come entrare in una bottega con un cartellino all’ingresso con scritto “Torno subito” perché, nonostante il degrado dovuto dagli anni di abbandono, è tutto ancora impregnato della presenza dell’uomo.

Sapete cosa si prova?

Agire spesso di notte, scavalcando recinzioni e forzando cancelli per poi entrare in un luogo abbandonato, camminare in punta dei piedi, perennemente smistati su il “chi va là!”, attenti ad ogni minimo rumore ma ciò che fa davvero chiasso è il cuore a mille, straeccitato dall’adrenalina e sicuramente da un pizzico di paura; continuamente concentrati a guardare ogni centimetro dell’area e si sta attenti a tutte quelle ombre che si muovono per degli strani giochi di una inquietante luce soffusa; il tutto provoca sensazioni indescrivibili e lascia impressioni uniche difficili da dimenticare.urbex 2

Ci vuole una macchina fotografica, ogni flash scattato è un istante documentato perché nulla puoi portarti via da lì, solo emozioni e migliaia di scatti.

Un saluto da Gunny Highway…

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