“Y-40” vista con gli occhi del “bombolaro”.

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Le “grotte” artificiali di Y-40

Se nel post precedente vi ho parlato della “Grande Bellezza” della “Y-40” per gli apneisti, ora è la volta della descrizione dell’immersione per i bombolari.In primis, per una volta tanto, lo “sbattimento” dell’allestimento di bombola, gav, erogatori si esaurisce in meno di un minuto a bordo vasca: il tutto, posto sui carrelli mobili, fa si che sia velocissimo preparare il materiale e soprattutto non serve davvero portarselo da casa (il costo dell’immersione con materiale proprio o fornito dalla piscina è identico).

La mia immersione avviene in modalità pressoché notturna, con tanto di torcia e in completa solitudine e superato l’impatto di scendere senza cintura dei pesi è davvero divertente.

Dopo il classico giro sul fondo e la risalita dal buco, sono le grotte artificiali, (lunghe nel totale ben 35 metri) ad essere il vero punto “clou” dell’impianto. Disegnate, pensate e realizzate con la straordinaria partecipazione di un vero maestro della speleologia subacquea mondiale, Gigi Casati, dopo un paio di minuti, sembra davvero di essere immersi in qualche “budello” nelle viscere della terra. Una riproduzione realistica che tra giochi naturali delle bolle d’aria sulle volte, danno nell’illusione di un caleidoscopio sommerso, di un ambiente surreale dove davvero si può apprendere in un ambiente sereno e sicuro, le difficoltà di un’immersione in grotta.

Gigi Casati versione cantiere durante la costruzione

Ma non solo: la subacquea, come l’apnea è fatta di automatismi, di conoscenze ed esercizi base che appunto qui possono essere fatti con tranquillità. Da un corso di “open water”, ma anche di a.r.o. e rebreathers. E se per quelli della riviera tirrenica la profondità associata a visibilità è più facile trovarla ed averla, per chi vive dal lato dell’adriatico, questa soluzione è una “manna” dal cielo.

L’impianto ha ancora delle potenzialità inespresse, un esempio?

…e se si organizzasse qui un vero e alternativo contro-eudi? Dai saloni dell’albergo per gli stand espositivi, alle aulette per lezioni e corsi di aggiornamento, passando per vere e miste prove in acqua dei materiali. Una tre giorni per gli “addetti ai lavori”, per chi pratica e non si limita a parlare…

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