Legge della Subacquea: il punto ad inizio anno.

Condividi il post se ti e' piaciuto

Le vacanze natalizie servono a tante piccole cose: rovinare mesi di dieta, prendersi del tempo per leggersi qualche libro che ci siamo autoregalati, sentire gli amici che spesso la routine della quotidianità non ce lo permette di fare.

Mario Cavallaro, nella foto presente sul sito della Camera Iperbarica

E in una di queste telefonate, con l’amico Mario Cavallaro, è nata questa  intervista sulla Legge della Subacquea della quale abbiamo già parlato qui, nell’incontro presso la Camera dei Deputati nel maggio del 2012. Contestualmente abbiamo gettato le basi per un nuovo incontro, che si terrà nella primavera, di cui oggi, data e ora sono ancora “segreti”.

Mario, sei un’istruttore ara, onorevole, avvocato, un connubio perfetto per parlare di legge della subacquea.

Dalla tua esperienza su più fronti, chi è che veramente non vuole occuparsene in maniera seria e attiva di questa importante tematica?

Mario Cavallaro con Dolphin Draeger a Framura (SP).

Intanto due precisazioni, non sono più in parlamento in questa legislatura e non sono solo appassionato di Ara ed istruttore (poco attivo), ma ho usato con piacere anche l’Aro e il reb SCR; tu tendi sempre a sminuirmi, come sub.

Non credo che ci sia un “grande vecchio” o un “potere forte” nemico di un riordino generale della subacquea, ma più cause convergenti, che non vengono contrastate con sufficiente energia e chiarezza.

Nel quadro di un disinteresse generale della politica verso il tema, concorre una certa polverizzazione del mondo sub e di quello delle imprese produttrici ed idee non sempre convergenti di questi essenziali soggetti, che forse pensano che una sostanziale deregulation non sia poi così male. Effettivamente, le seppur non complete disposizioni introdotte anche di recente dal legislatore (penso a quelle che riguardano l’esercizio dell’attività subacquea introdotte nella materia nautica, ad esempio), causidiche, spesso inattuabili praticamente, cervellotiche, finiscono per dare ragione all’acceso individualismo di chi ritiene che altre regole, se fatte come quelle che ci sono, servirebbero solo a complicare la già difficile vita della subacquea nel nostro paese.

Quali sono le principali criticità nella stesura di una adeguata legge?

A monte di tutto, stabilire se si vuole accettare la distinzione fra attività professionale in senso stretto, per intenderci quella dei lavori subacquei, ed attività che, sebbene definita “ricreativa”, riguarda anche chi opera professionalmente nel settore delle immersioni.

Poi capire finalmente che ci vorrebbero poche regole e definizioni normative chiare, riconoscendo che un’ampia parte dell’organizzazione subacquea deve essere ispirata al principio dell’autoregolamentazione e non a norme tanto di dettaglio da rendere burocratica un’attività che non può esserlo per sua natura.

Infine dare una maggiore unità ed un rilancio al “sistema subacqueo” nel paese, che potrebbe avere anche benefici effetti sul sistema produttivo e su quello turistico e paesistico ambientale in generale.

In Italia ci sono grandi imprese costruttrici, grandi società di lavori subacquei, e grandi sub nei settori d’avanguardia, che trainano poi la subacquea amatoriale.

Penso all’archeologia, alla speleologia, alle possibilità pressoché inesplorate di visita delle aree marine protette, alla subacquea tecnica e all’uso dei nuovi strumenti di immersione, ma – perché no – anche alla pescasub, alla fotosub ed all’apnea sportiva.

Una visione sistematica ed incentivi appropriati alla produzione ed alle attività sub, consentirebbero di fare un balzo in avanti al mercato produttivo ed al turismo, sia italiano sia internazionale, che notoriamente sempre più invece si dirige verso altri siti, non sempre più affascinanti per l’offerta subacquea e per quanto d’altro l’Italia può offrire, ma magari più appetibili per la semplicità, gradevolezza e minor costo dell’offerta.

Mario Cavallaro durante uno dei suoi corsi “open”

Attualmente è depositato un ddl del 26/3/13 intitolato DISCIPLINA DELLE ATTIVITA’ SUBACQUEE E IPERBARICHE su iniziativa dei Senatori Di Biagio, Ichino, Maran, Gibiino e Pagliari, hai avuto modo di vederla? Cosa ne pensi?

L’atto Senato n. 320 a cui fai riferimento è stato proposto partendo dal testo della legislatura precedente, rimasto parcheggiato in parlamento fino a fine legislatura in attesa del parere della commissione bilancio, dopo che era arrivato persino in aula e sembrava in dirittura d’arrivo.

Ha ripreso il giro dei pareri e nella decima commissione (Industria, commercio turismo) è iniziato l’esame l’8 ottobre scorso con la relazione della senatrice Angela D’Onghia.

La relatrice ha illustrato il disegno di legge come strumento che intende disciplinare, ponendo ordine in maniera completa ed adeguata una categoria di operatori sottoposti a condizioni di attività ed operazioni usuranti, dettando la relativa normativa di principio ed individuando gli obblighi posti in capo agli operatori e alle imprese operanti nel settore.

La relatrice ha ricordato come il provvedimento riproduce il testo unificato a cui era giunto il Comitato ristretto della Commissione lavoro della Camera dei deputati nel corso della passata legislatura, a seguito dell’abbinamento di diverse proposte di legge e della decisione di individuare, tra queste, gli elementi di maggiore rilevanza e opportunità.

Nell’ambito dell’iter del provvedimento nel corso della XVI legislatura, il relatore aveva avviato un “tavolo tecnico”, che si riunì periodicamente, composto da tutti i referenti nazionali del comparto operativo: dalle associazioni che raggruppano le imprese e che operano nella cosiddetta subacquea industriale, passando per le Federazioni sportive del comparto ricreativo.

Il testo che è stato prodotto dal tavolo tecnico composto dalle associazioni è stato rivoluzionario, in una materia sulla quale fino ad ora ha regnato una sorta di confusione e anarchia normativa.

La senatrice D’Onghia ha anche ricordato il contributo importante ed imprescindibile delle associazioni di categoria che sono state coinvolte e che si sono confrontate in più occasioni, fornendo un riferimento per l’analisi dei documenti e ha dato atto della condivisione di principio su tale testo e del carattere profondamente bipartisan del progetto di legge.

La relatrice, ha anche ricordato lo slogan: “Esigenza di sicurezza senza stravolgere la libertà di operare e di lavorare”, quale linea guida operativa al fine di agire sulla normativa in materia. L’esigenza, dunque, di realizzare un vademecum operativo che non mortifichi gli amanti delle attività subacquee e che non ne restringa erroneamente gli ambiti di azione.

Si tratta di parole e concetti che vanno nella direzione giusta, ma che hanno trovato subito un freno nel fatto che, dopo tale seduta, il testo non risulta più calendarizzato e la mia esperienza parlamentare mi fa temere che finisca nel cono d’ombra di tutti i precedenti tentativi.

Ci sono a mio parere – oltre alla discussa regolamentazione unitaria di tutta la materia, con poche riserve come quella, sicuramente sensata, della subacquea militare e delle forze dell’ordine, e quella meno logica di quella archeologica – alcune difficoltà nel rapporto con le regioni, che potrebbero avere competenze legislative concorrenti nella formazione professionale che nella legge non sono indicate, regioni che in taluni casi l’hanno esercitata o la stanno esercitando con provvedimenti normativi o amministrativi, e problemi di scarso coordinamento con la normativa generale sulle professioni che proprio al termine della scorsa legislatura è stata approvata e fra cui certamente ci sono anche quelle subacquee.

Come già sostenni per la riforma della professione forense, molto controversa e sofferta ma che il parlamento approvò dopo ottanta anni di silenzio, anche qui è meglio fare e fare presto e poi magari correggere o integrare, piuttosto che star fermi a guardare una deregulation totale che può talvolta sembrare una soluzione, ma che è solo produttiva di guai come sistema.

 

Share Button

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *