Linda Paganelli: vi aspetto laggiù nel blu a -100metri.

Condividi il post se ti e' piaciuto

Linda e il suo profondimetro

Oggi aspettavo un video da parte di Marco Nones (yes, il mio amico Rasta dell’Only One Apnea Center), doveva essere una specie di intervista doppia con l’amica comune Linda Paganelli dove finalmente si parlava di questo “segreto” che sta maturando dopo mesi e che muoio dalla voglia di dirvi!

Ma ricevo invece un messaggio su Facebook: “Linda ti chiamerà in giornata, me l’hanno fermata al check-point di Sharm per via del visto. Hahahaha!!! Enjoy the blue! Marco”.

La romagnola con un accento tra l’inglese e l’egiziano, mi chiama via Skype nel pomeriggio…

“ciao Linda, innanzitutto volevo farti i complimenti per il tuo ultimo record italiano in CWT di 82m. ottenuto durante la gara “Triple Depth 2013” Sei nuovamente l’italiana più profonda!”

“Grazie Leodimpo!”

“Senti, visto che non sei presente sul territorio nazionale molto spesso ricorda al nostro pubblico chi sei e cosa fai nella vita!”

“Si e’ vero, non sono presente in Italia, anzi, a dire la verità non ho neanche mai fatto un solo tuffo in apnea nelle acque della nostra Penisola. Vivo a Dahab, sul mar rosso dal 2002, ed è qui che ho cominciato a fare apnea. i primi anni solo per divertimento poi nel 2005 feci il mio primo record in costante, e poco dopo la mia prima gara, dove stabilii 4 record Aida (costante, costante a rana, immersione libera, e statica).

Nel 2004 iniziai ad insegnare apnea, e nel 2005 nacque Freedive Dahab, in collaborazione con l’ex campionessa mondiale di apnea statica, la svedese Lotta Ericson. da allora l’insegnamento dell’apnea e’ il mio lavoro a tempo pieno, ed oggi abbiamo anche un altro centro di apnea in Tailandia, chiamato Blue Immersion, quindi la mia vita al momento e’ divisa tra Egitto e Tailandia”.

“Ma non potevi mandarmi un messaggio prima di questo tuo ennesimo record?”.

“Il tuffo in costante non me l’aspettavo; durante gli allenamenti estivi avrò fatto si e no 3 tuffi in costante, ti confesso che il mio obiettivo per quest’anno era principalmente il variabile e poi il no limits.

Poi però un giorno mi sono messa la monopinna, ho messo il cavo a 80m e mi sono detta, vediamo dove arrivo! sono arrivata a 79, un po’ corta con la compensazione, ma a livello fisico il tuffo è stato talmente facile che sarebbe stato un peccato non provare a riprendermi il record che ho perso l’anno scorso”.

Il Rasta e la Linda….

“E il Rastone in tutto questo? Cosa c’entra?”

“Ho passato 2 settimane all’Only One a Sharm, ad allenarmi per il variabile, il problema della compensazione si è risolto e la settimana dopo, al “Triple Depth, ho annunciato gli 82. il tuffo non è stato facile come nell’ allenamento di due settimane prima, infatti questa gara a livello mentale è stata la più difficile in assoluto per me! parte della colpa e’ stata della slitta, che seppur e’ stata fondamentale per il lavoro sulla compensazione, d’altro canto ha reso la discesa in costante mentalmente difficile, sia perché il tempo di discesa diventa molto superiore, sia per lo sforzo dato dalla pinneggiata durante la discesa stessa.

Lo dissi a Marco: la slitta sarà la mia rovina, e la mia salvezza al tempo stesso! infatti, quando cominciai gli allenamenti con la slitta, non ho avuto una singola contrazione durante nessuno dei tuffi a 90-100 metri!

Seppi per certo che sarebbe stata molto dura riabituarmi alle altre discipline, dove le contrazioni e la fame d’aria contano per la metà del tuffo!”

“Una cosa la posso dire, questo non è il solo record che stai preparando…”

“Vedo che Marco ti ha già anticipato qualcosa. Già, come ti ho detto, erano tanti mesi che io e il Rasta pensavamo di fare dei record insieme, ma poi, con i miei impegni di lavoro all’estero era andato tutto in fumo già un paio di volte, una volta ci dovevi essere anche tu!”

“Vero, quando sono andato giù all’Only One a metà maggio!”

“Finché qualche settimana fa lo chiamai e gli dissi, senti Marco, è ora di fare i cento ed è ora di farli quest’anno! io feci già il record italiano in variabile di 90 metri nel 2006 (allora fu addirittura un record continentale!), ma come sanno in molti il blue hole di dahab non permette profondità superiori, mentre a Sharm la profondità non manca”.

“E come mai con Marco e all’Only One Apnea Center?”

“Marco è un amico, con cui ho già collaborato diverse volte in passato, sia qui da lui che lui da me e Lotta al Freedive Dahab. C’è il giusto affiatamento, la giusta struttura e il giusto staff”.

“Conoscendovi bene, siete due assertori che il record non si tenta mai, ma si conquista, per cui dimmi la verità sulla quota a cui sei già arrivata”.

 “All’inizio gli allenamenti sono stati un po’ più lenti di come mi aspettassi! Infatti pensavo che i 100 sarebbero arrivati già il secondo giorno; invece ho avuto dei problemi di compensazione, forse perché non mi sono mai confrontata con dei tuffi superiori a 90, non ho mai fatto dei grandi sforzi per migliorare la compensazione, e solo quando abbiamo cominciato a provare i 100 mi sono resa conto che ci voleva più lavoro di quel che credessi. Quando abbiamo provato il primo tuffo in variabile a 100m ci sono arrivata giusto a pelo, però non dimenticherò facilmente l’emozione di esserci arrivata, di lasciare la slitta e di nuotare con la mia monopinna fino in superficie.

Sono uscita con il sorriso fino alle orecchie, poi ho guardato il mio profondimetro, che però segnava i NOVANTANOVE punto NOVE!! Neanche Fantozzi poteva avere più sfiga di così! se sei apneista sai bene che la cosa piu’ terribile che ti puo’ succedere e’ che il computer ti dice .9; ma di tutti i .9 che ti possono succedere, i 99.9 sono la catastrofe piu’ assurda! poi abbiamo avuto la nuvoletta di Fantozzi in altre 2 occasioni, prima quando ci si e’ rotto il pallone e abbiamo dovuto interrompere gli allenamenti proprio il giorno in cui provavamo di nuovo i 100, e poi quando la slitta si e’ incappata per ben due volte sugli 80 metri, a causa del nastro adesivo che si stacco’ dalla cima e si ando’ ad incastrare nel freno della slitta, fermando la mia discesa. Sebbene sarebbe piu’ semplice se questi inconvenienti non succedessero, c’e’ da dire che la capacita’ di reagire in maniera controllata da parte di tutto il team, alla fine crea un beneficio mentale non indifferente: sentire il supporto da parte del tuo team ti da la forza di riprovare, e questo ti fa diventare un apneista piu forte a livello mentale. Inoltre, chi fa apnea in mare deve sempre tenere in considerazione che il mare non e’ un ambiente controllato, e che succedono sempre cose: un giorno c’e’ corrente, un giorno c’e’ vento, un giorno c’e’ burrasca, e noi non possiamo decidere le condizioni del mare durante il giorno in cui decidiamo di fare un record!

“Come mai ti sei lasciata convincere da quel “matto” di Marco a scendere a testa in giù? Non è tutto più semplice con la testa all’insù?”

“Ovviamente i tuffi a testa in giù sono molto più impegnativi a livello di compensazione, e all’inizio ebbi un momento di sconforto e chiesi a Marco di montare la slitta a testa in sù, ma saggiamente Marco mi ha sforzato a continuare gli allenamenti in questa maniera, cosa di cui oggi sono molto grata, non solo perchè la soddisfazione finale e’ maggiore, ma anche e soprattutto perchè questo mi ha aiutato enormemente nel costante”.

Come dicevo prima, non credo che ti sei fermata a 99,9! Ormai vi conosco entrambi”.

“Ebbene si, durante gli allenamenti abbiamo superato i 100 molto serenamente un paio di volte, quindi sono sicura che nel futuro un bel tuffo a testa in giù in no limits sarà la prossima tappa. Per quest’ anno non c’e’ tempo purtroppo, l’acqua sta diventato freddina ed e’ ora per me di tornare in Tailandia!”

“Tss…freddina, perché non ti sei mai immersa in Liguria anche in piena estate! Adesso non vedo l’ora di vedere i risultati di questa accoppiata tutta strana! E di parlarne qui sul blog!”

“Certamente Leo! Un grosso abbraccio..e un salutone a tutti i tuoi lettori! E colgo l’occasione per ringraziare non solo Marco, poco altrimenti si monta la testa, ma anche la Paoletta Moccia e Gus “comesichiama” con quel cognome impronunciabile che si ritrova, per il supporto, l’assistenza, la compagnia, la disponibilità e il buon umore durante tutte le sessioni di allenamento!”

Share Button

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *